Imma Barbarossa ha voluto sottolineare l’impegno di Rosa Luxemburg contro la guerra. Rosa ha sempre contestato le ragioni delle armi, dietro cui si nascondono potenti interessi economici, che gli stati e le nazioni hanno spesso ingannevolmente coniugato con il patriottismo. Questa torsione statalista ha costituito uno dei motivi della caduta del socialismo reale: per questo, oggi come allora, il socialismo «non si esporta né si espande con le armate, non si impone per decreto», ma deve nascere nel cuore dello sfruttamento, rompere le catene e scoprire, al fondo della costituzione sociale, le molteplici dinamiche del dominio. Claudio Olivieri ha invece incentrato il suo intervento sul coraggio di Rosa Luxemburg, di cui noi oggi abbiamo bisogno, perché occorre fare i conti con il fallimento del socialismo politico. Occorre lottare, avere il coraggio di cambiare, ma la lotta deve basarsi sulle idealità e sull’amore per la vita. Rosa ci insegna che il socialismo deve intrecciarsi con i sentimenti e con l’interezza dell’essere umano, partendo da ciò che è interno a noi per arrivare a ripensare le relazioni e la dimensione comunitaria. Achille Occhetto ha infine ricordato come Rosa Luxemburg sia stata spesso onorata come martire ma non adeguatamente riconosciuta come teorica e politica. Denunciando il tradimento dell’internazionalismo perpetrato dai suoi compagni di partito – che votarono i crediti di guerra – ella aveva colto con grande lucidità il rapporto tra offuscamento dell’internazionalismo e pulsioni autoritarie. Ancora oggi slogan più “popolari”ci impongono di mettere a tema i pericoli insiti nei movimenti nazionalisti, ma proprio dalle nuove generazioni può nascere un nuovo internazionalismo. In un mondo attraversato dalla rivoluzione digitale, che sta cambiando il modo in cui gli uomini entrano in relazione, non servono posizioni dogmatiche: ogni generazione arriva al socialismo con la propria intelligenza e la propria esperienza, ma è necessario conservare il pensiero critico e la volontà di cambiare il mondo. L’evento si è concluso consegnando ai presenti una certezza: l’insegnamento di Rosa Luxemburg va oltre il drammatico periodo storico che l’ha vista protagonista e, pure nelle diverse condizioni economiche, sociali e culturali di oggi, è ancora capace di parlare ai giovani.