Scuola di cinema

La storia di Salvatore e Veronica è la storia di tanti ragazzini napoletani d’oggi, vittime ciascuno a suo modo delle logiche camorristiche, del conflitto tra una realtà brutale e la necessità di scappare da quella gabbia, sognare e giocare. Rinchiusi per un giorno in un collegio abbandonato, Salvatore e Veronica paradossalmente ritrovano la loro libertà: instaurano una relazione di amicizia e, riscoprendo la capacità di sognare che ben si addice alla loro età, fantasticano di cambiare le loro esistenze senza prospettive. Finito l’intervallo, però, le vite di Salvatore e Veronica tornano nell’ombra predestinata e senza uscita da cui per un attimo si erano allontanate. Nel periodo in cui è stata scritta la sceneggiatura Napoli era in piena guerra camorristica, eppure la scelta non è stata quella di affrontare e raccontare una guerra fra bande: al contrario, la cultura mafiosa viene raccontata attraverso i piccoli gestidell’agire quotidiano, suggerita più che urlata attraverso l’uso sapiente della fotografia e l’uso simbolico dello spazio. Su questi aspetti si è soffermato il regista Vincenzo Ardito, che riproponendo ai ragazzi i frames più significativi, ha mostrato loro in che modo le immagini possano dire più delle parole. L’analisi si è soffermata in particolare sulla posizione dei personaggi nello spazio, sulla luce e sui richiami interni tra immagini e suoni: numerosi, a questo proposito, i rimandi ad altri grandi film e le citazioni tratte dalla storia dell’arte. L’analisi ha poi toccato altri capisaldi dell’educazione audiovisiva, come il soggetto, la sceneggiatura, il trattamento dei personaggi, il montaggio narrativo.  I ragazzi hanno così imparato non solo a riconoscere alcuni tratti fondamentali del linguaggio filmico, ma anche a metterli in relazione ad altri linguaggi, in un’ottica transdisciplinare che, dall’audiovisivo si allarga all’arte, alla psicologia e alle tecniche narrative.Non è che la prima tappa, ci auguriamo, di un percorso che potrà continuare in altre classi nel corso dell’anno e degli anni a venire.

I ragazzi della 4 B LAM

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